Non so come dirlo, perché l’amarezza e il dolore per chi l’ha conosciuto non possono essere “detti”. La Gazzetta del Mezzogiorno recita
E’ morto all’età di 60 anni, per un tumore, il ricercatore barese Giuseppe Nardulli, ordinario di Fisica Teorica nella Università di Bari e componente dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare e dell’Unione scienziati per il disarmo (Uspid), un’associazione di scienziati nata nel 1982 con l’obiettivo di fornire informazione sul controllo delle armi, soprattutto nucleari, e sul disarmo.
Nell’ambito della sua attività professionale svolgeva ricerche in Fisica delle particelle elementari e in Teoria delle Reti neurali, settore nei quali è autore di numerose pubblicazioni. A Bari dirigeva il Centro Interdipartimentale di Ricerca di eccellenza sulle «Tecnologie innovative per la rivelazione e l’elaborazione del segnale» (Tires).
Qui (pdf) c’è una sua intervista dello scorso novembre, dopo la 57a Conferenza mondiale Pugwash (tenutasi a Bari), che riunisce ogni anno gli scienziati impegnati nel disarmo provenienti da più di 50 Paesi. Così. Come per riascoltare l’eco delle sue parole.
Avrei voluto aggiungere altro per un amico di famiglia che ricordo ancora in ospedale – 3 anni fa – che scuoteva la testa incredulo per il tumore che stava portando fulmineamente via mia madre. Ma non ce la faccio. Non posso dire altro a Marina, sua moglie, che: “Tu sai che io so”. Forse oggi pomeriggio, alla cerimonia in Ateneo non avrò il coraggio o la forza di dirtelo. Lo scrivo qui, come un messaggio in una bottiglia, come una carezza da lontano…
S. Arunagiri
9 luglio 2008
I was a post doctoral fellow in the group of Prof. Giuseppe Nardulli in Bari. For me, he is a man extra ordinary and a great physicist.
While I cherish the memory of those days with him, I feel his passing away in an early age (in Italy, 60 is not old but young) is an irrepairable loss to the communities he associated with.
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Maria Grazia
9 luglio 2008
Yes. It is an irreparable loss.
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Peter Zeller
10 luglio 2008
La perdita di Beppe Nardulli caro amico dei tempi del liceo, studioso di straordinarie capacità ma soprattutto uomo generoso e sensibile , attento alle ingiustizie e nemico della violenza mi lascia sgomento. Mi resta il ricordo del suo sguardo occhi azzurri buoni e acutissimi e del suo animo gentile.
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