La rete ti libera non farti imprigionare

Posted on 11 marzo 2009

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Chi legge il mio blog con una certa regolarità, sa che la mattina ho la pessima abitudine di leggere una nutrita rassegna stampa, sicuramente per soddisfare quelle istanze masochistiche che non riesco a reprimere.louis_xiv_of_france

Comunque sia, stamattina pensavo già di aver bevuto il mio bicchierino di fiele leggendo l’articolo che annunciava il G8 della Scienza e della Tecnologia a Lesmo (Milano), per la precisione a villa Gernetto

che proprio Silvio Berlusconi, pardon, la società Fininvest ha acquistato da Unicredit per 35 milioni di euro, l’anno scorso. Per farne cosa? L’Università del pensiero liberale, l’ateneo in cui il Cavaliere sogna di aprire a settembre per portarvi a insegnare da Bush ad Aznar, da Gorbaciov a Clinton. Come spot, un G8 non è male.

E certo che il G8 non è male come spot. E del resto che male c’è ad ospitare un paio di amici a casa propria? Per uno che propone di ridurre la votazione parlamentare a quella dei capigruppo, mi pare una visione degli impegni istituzionali della sua nostra nazione abbastanza coerente.

Perché mi dilungo su queste boutades? Perché se passa l’emendamento d’Alia questo blog potrebbe essere chiuso per lesa maestà e quindi approfitto di questo spazio di libertà ancora concessoci per contribuire (ed invitare a contribuire) alla diffusione della campagna

la rete ti libera

da cui cito:

E’ necessario avviare subito una campagna di sensibilizzazione, dentro e fuori il web, che metta in guardia contro i seri pericoli di incursione dell’esecutivo nei confronti della libertà di espressione in internet. Giornali on line, siti di comunicazione orizzontale, blog, tutti saranno tenuti sotto stretta sorveglianza e minacciati. Si vuole demandare il controllo e il filtraggio preventivo ai fornitori di connessione con il pericolo che, a fronte di “rischio eventuale” vengano sospesi interi siti e link, il tutto a discrezione del Ministero dell’Interno e non della magistratura.

Il provvedimento mira a colpire la libertà di espressione e introduce una vera e propria “censura preventiva”. Esso si inquadra perfettamente nella filosofia del “pacchetto sicurezza” che limita fortemente la libertà di stampa (vedi la vicenda delle ‘intercettazioni’), introduce zone grigie nella separazione dei poteri dello Stato come nel caso delle “ronde”. E’ facile immaginare “ronde telematiche” dove presunti “vigilantes” denunceranno il pericolo di “reati possibili” chiedendo al governo di oscurare interi siti.

Il che mi fa pensare che se io non sono d’accordo con un certo provvedimento del governo (ad esempio, il maestro unico 😉 ) e lo dico ad alta voce sul mio blog, invitando chi è in disaccordo come me a protestare, “invito a disobbedire alle leggi” e quindi posso essere oscurata. E sì. Perché una formulazione di questo tipo è talmente vaga da riuscire ad includere ogni nota di dissenso.

Pensateci. E buona giornata.

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