A cosa serve il blocco dei libri di testo nella primaria?

Posted on 10 marzo 2010

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Incredibilmente, anche Tuttoscuola (che di tutto si può accusare ma non certo di essere un detrattore della Gelmini) si domanda la ratio di una legge (n. 169/2008) che blocca l’adozione dei libri di testo anche nella primaria, con la scusa del risparmio delle famiglie.

Tutti sanno, infatti, che in questo segmento di scuola

il libro di testo non viene pagato dalle famiglie ed il prezzo è definito preventivamente dal ministero, [e quindi] quella finalità della legge per favorire le famiglie non trova giustificazione alcuna

e di conseguenza che

non trova nemmeno giustificazione l’aver sacrificato la libertà di insegnamento dei docenti, in nome di un obiettivo, la riduzione dei costi per le famiglie, che non esiste.

Poi, buttandola lì con indifferenza, tira fuori un’ipotesi che – in quel di Padova, seduta a tavola con un po’ di amici blogger (Noa Carpignano, Gianni Marconato, Alberto Ardizzone, Federica Scarrione, giusto per dirne qualcuno) – avevo azzardato anch’io…

Forse in quel momento si pensava di abrogare la disposizione, vecchia di quasi mezzo secolo [roba stantia, insomma, quasi come la maestra unica], che sancisce la totale gratuità dei libri di testo nella scuola primaria, indipendentemente dalla condizione economica della famiglia. In quel caso si sarebbe capito l’estensione del blocco pluriennali delle adozioni anche alla scuola primaria.

Eh sì… In quel caso si sarebbe capito…

Posted in: maestre, scuola