Già dalla scorsa settimana ItaliaOggi aveva annunciato i corsi flash di inglese che maestri e maestre dovranno obbligatoriamente frequentare per “riconvertirsi” (?) nella scuola del terzo millennio dell’era Tremonti-Gelmini.
In parole poverissime, gli 11 mila e 200 docenti specialisti di inglese (che magari hanno fatto solo quello da quando sono entrati di ruolo) verranno spediti a riconvertirsi per immersione diretta su posto comune (e quindi a dare una rispolverata a tutte quelle materie che, magari, non hanno mai insegnato) mentre i docenti di posto comune faranno altrettanto con la lingua inglese. Facile, no?
Come si fa a fare questo rimescolamento? Il bando [pdf] dell’ANSAS (ex-Indire) – alla ricerca di tutor per i 2000 volontari obbligati che, già da settembre, si troveranno ad insegnare inglese grazie a ben 50 (dico cinquanta) ore di formazione (di cui 20 online) – è veramente istruttivo sull’argomento.
Vittime predestinate: 5000 docenti di scuola primaria privi di specializzazione nella lingua di Shakespeare (2000 partono subito e 3000 a settembre). E’ inutile imboscarsi, colleghe e colleghi: il fascicolo personale non mente!
Obiettivi e mezzi: Raggiungere il livello di competenza B1 con un percorso di formazione triennale, in formula blended, con prevalenza di formazione online. Che ce l’abbiamo a fare il computer, se no?
Ovviamente, qualche dubbio s’avanza circa la trascurabile (ma pur necessaria) competenza linguistica (per tacere dell’acquisizione di una buona pronuncia) nonché per tutte le problematiche legate alle specifiche questioni glottodidattiche, ludiche o meno che siano. Ma non c’è da preoccuparsi. Ecco qui la chicca finale…
Il primo gruppo di 2000 docenti svolgerà da maggio a settembre un percorso formazione che privilegerà l’acquisizione delle competenze linguistiche direttamente spendibili nelle prime due classi di scuola primaria, focalizzando il corso su materiali per l’apprendimento linguistico dei docenti che siano poi riutilizzabili nelle attività didattiche con i bambini (learning object [per bambini di prima e seconda???????? °_°], attività di ascolto e fonetica partendo da materiale autentico).
Che significa quindi che formeranno i docenti con le filastrocche? Orsù! Non perdiamo tempo allora!
All together, colleghi e colleghe! London Bridge is falling down, Falling down, Falling down….
orsatosta
8 aprile 2010
ohhooooo! qualcuno che ne parla! stamattina che ho scoperto ‘sta bella roba stavo cascando dalla sedia… ho linkato il tuo post sul forum, vediamo se c’è anche chi legge 😉
interessante la glottodidattica ludica.
p.s. ma una bella class action da parte dei docenti specializzati e discriminati congiuntamente a quella dei genitori? ok, fantasticavo…… 🙂
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Maria Grazia
8 aprile 2010
Sai, la questione dei docenti specializzati alla scuola primaria è particolarmente complessa perché, col passare delle stagioni e dei governi, le modalità di formazione e reclutamento si sono fatte sempre più eterogenee, come puoi leggere qui. Ne conseguono – ahimè – anche una competenza linguistica e metodologica profondamente variegate.
L’insegnante specialista (cioè quello assegnato su 6-7 classi solo per la lingua straniera), nel disegno riformatore della scuola dei moduli doveva essere una figura transitoria, destinata a scomparire nel momento in cui ci fossero stati abbastanza docenti specializzati in una delle 4 lingue previste.
In realtà, è stata la Moratti che ha estromesso le altre lingue comunitarie dalla scuola primaria (io, ad esempio, sono specializzata in francese ma non posso più insegnarlo) il che – in teoria – ha creato già il primo vulnus giuridico, aumentando nel contempo il fabbisogno di insegnanti specialisti in lingua inglese.
Il problema attualmente è di ordine più generale e legato ad un anacronistico ritorno alla maestra unica, che insegna dalle 8.30 alle 12.30 con tutto il carico di discipline di un team (inglese incluso) che le nostre maestre certo non avevano. Si vuole allora risparmiare sul pubblico senza avere il coraggio di dire che – paradossalmente – bisogna anche tornare alla scuola del quaderno a righe e a quadretti se si vuole perseguire questo modello.
E, tornando all’inglese, sarebbe molto meglio rinunciare ad insegnarlo alla primaria piuttosto che partire con un’armata brancaleone con cui poi si avrà poi gioco ancora più facile nell’accusarla di incompetenza.
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