Sorvolando sull’ennesima bestialità letta stamattina, ricevo e diffondo:
Verona, 26 settembre 2010
Siamo i Genitori Tosti, gruppo di genitori con figli disabili gravi e gravissimi dal Monte Rosa al Gennargentu, e, nell’esprimere la massima solidarietà, vogliamo unire la nostra voce a quella di quanti si stanno pronunciando sull’episodio che ha visto come protagonista l’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Chieri (Torino), durante una riunione consiliare tenutasi il 21 settembre u.s. di cui abbiamo letto nell’articolo riportato dal quotidiano La stampa il giorno 24 settembre u.s, a firma Federico Genta.
L’introduzione alle “Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità”, emanate dal Ministero della Pubblica Istruzione il 4 Agosto 2009, recita:
“L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità costituisce un punto di forza del nostro sistema educativo. La scuola italiana, infatti, vuole essere una comunità accogliente nella quale tutti gli alunni, a prescindere dalle loro diversità funzionali, possano realizzare esperienze di crescita individuale e sociale. La piena inclusione degli alunni con disabilità è un obiettivo che la scuola dell’autonomia persegue attraverso una intensa e articolata progettualità, valorizzando le professionalità interne e le risorse offerte dal territorio”
Affermare che l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità sia un punto di forza del sistema educativo italiano ci sembrava, fino ad ora, troppo ottimistico e alquanto azzardato (vista la realtà che si presenta all’inizio dell’anno scolastico, disastrosa realtà che noi, genitori con figli disabili in età scolare, sperimentiamo concretamente ogni anno).
Dopo le dichiarazioni dell’assessore Pellegrino, questa affermazione ci appare, ahinoi, patetica.
Consigliamo comunque di leggere con più attenzione il capoverso successivo: la piena inclusione degli alunni con disabilità è un OBIETTIVO che la SCUOLA persegue; obiettivo difficile da raggiungere quando vengono a mancare le risorse, quando c’è carenza di insegnanti di sostegno, assenza di assistenti educatori e scarsa progettualità, ma che certamente non si può definire raggiunto attraverso “altre localizzazioni più efficacemente strutturate, con risorse umane e materiali all’uopo predisposte, più funzionalmente idonee a rispondere alla domanda di aiuto “ (queste sono le parole dell’assessore che si leggono nell’articolo de La stampa ).
Se da una parte noi, genitori di figli con disabilità, continuiamo con insistenza a richiedere e promuovere una scuola accogliente ed inclusiva, dall’altra parte ci aspettiamo che chi rappresenta la Pubblica Istruzione onori quanto sopra riportato, portando avanti un’attenzione maggiore nei confronti degli alunni con bisogni educativi speciali; ci aspettiamo funzionari che sappiano mostrare nelle varie occasioni una sensibilità e SOPRATTUTTO una conoscenza delle leggi sulla disabilità in materia di inclusione scolastica più approfondita e ci aspettiamo che chi, come un assessore comunale alla Pubblica Istruzione, non possiede tali doti e competenze, abbia almeno la correttezza di lasciare il campo o più esplicitamente l’Assessorato.
La Scuola deve essere luogo e patrimonio di TUTTI. Ricordiamo, nel caso qualcuno non lo sapesse o se ne fosse dimenticato, che, per legge, le scuole speciali sono state abolite nel nostro Paese a partire dal 1977 e le persone disabili sono appunto PERSONE non una specie a parte da separare dal resto dell’umanità.
Quindi sì alla scuola di qualità per TUTTI, il che vuol dire docenti di sostegno preparati e formati costantemente, in primis, trattati alla pari dei colleghi curricolari e non come badanti del soggetto disturbatore nè tantomeno spediti nello stanzino H in fondo al corridoio.
Cordialmente,
Alessandra Corradi, portavoce nazionale Genitori Tosti, rappresentante per il Veneto
Daniela Cordara, rappresentante Genitori Tosti per il Trentino Alto Adige, Vicepresidente Associazione Eliotrofi
Marisa Melis, rappresentante Genitori Tosti per la Sardegna, membro del Comitato Regionale per la l.162
Francesco Reitano, rappresentante Genitori Tosti per la Sicilia, Presidente Associazione Pigna d’oro Onlus
sull’argomento vedere anche:
http://genitoritosti.blogspot.com/2010/09/lidiota-del-giorno.html
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www.genitoritosti.blogspot.com
www.genitoritosti.forumup.it
orsatosta
30 settembre 2010
certo che due pesi, due misure anche se non capisco la differenza: l’assessore piemontese rimane dov’è – hanno votato persino una mozione di sfiducia per rimuoverlo ma senza successo; il tizio del conservatorio oltre a subire un repentino isolamento sociale gli arrivano anche gli ispettori del Ministero e se non ho capito male è stato licenziato.
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Maria Grazia
30 settembre 2010
L’assessore piemontese è in quota al PDL e l’avventato e ottuso docente è il capro espiatorio. Come sottolineava Crozza, in Italia sono tenuti a scusarsi per gli insulti solo i comici ma non certo i politici…
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orsatosta
1 ottobre 2010
Già, è un pensiero che ho fatto anch’io quello dello scusarsi o meglio il non farlo se sei un politico…….. ad essere obbiettivi quest’assessore si è scusato nel corso della conferenza stampa, ma ha dimostrato di non capire cosa stesse dicendo perchè ha tenuto a puntualizzare che lui si riferiva SOLO ai disabili psichici; mi ha fatto poi inorridire il riferimento al caso da lui citato, di questo ragazzo che stava nei corridoi e che poi è stato risolto “istituzionalizzandolo”. Cioè lui pensa che si risolva la questione in questo modo!
Se a questo ragazzo fosse stato offerto un insegnante di sostegno come si deve? e fosse stato incluso, preferisco dire trattato, da compagni, insegnanti curricolari etc come si tratta una persona e non un “malato” – e qui è implicita la cultura delle persone, intendo quello che le persone non possono sapere delle disabilità perchè non la sperimentano…?
Volevo linkare una bella testimonianza di un insegnante sardo, Giuseppe Farci, che spiega come ha portato un ragazzo autistico a partecipare della scuola ma non trovo più il documento, accidenti! linko però questi due, che magari spiegano meglio quello che voglio dire:
è proprio scritto da Farci
Fai clic per accedere a articolo_2_circolo.pdf
e quest’intervista all’insegnante Rita Palmas
http://www.lavocedelnisseno.it/2010/06/scuola-primaria-la-vibrante-testimonianza-dell%E2%80%99insegnante-di-sostegno-rita-palmas/
ho visto il video della Grandin: accidenti parla come un deeJay, velocissima! o forse è il mio americano arruginitissimo……
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Maria Grazia
1 ottobre 2010
Parlerà come un dj 🙂 ma è troppo forte!
Il problema è che ormai viviamo in un clima torbido e insofferente, in cui qualsiasi cosa ti distragga dai tuoi personalissimi bisogni è un fastidio, un buonismo inutile. Qui non è semplicemente un problema di gravità dell’handicap: è la scuola come comunità che si è andata a far benedire. Tutto ciò che non MI riguarda, non è un MIO problema e quindi TU e TUO/A FIGLIO/A non dovete rompere. Questa è l’amara realtà… Nella scuola dell’infanzia di mio figlio, il sostegno quest’anno è stato una strage degli innocenti: lo hanno tolto anche ad una bambina ipovedente al 90%!
Eppure devo ringraziare la disponibilità le colleghe che continuano a fare il loro dovere senza compresenze e senza sostegno, organizzandosi al meglio con le poche risorse che sono state risparmiate. Ci sono tante teste di cavolo ma anche tanta gente che stringe i denti e una mano te la dà sul serio. Ed è l’unica cosa che poi ti sostiene in quella che, troppo spesso, sembra una battaglia contro i mulini a vento.
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Maria Grazia
1 ottobre 2010
PS comunque i sottotitoli, nel video della Grandin, aiutano 😀
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orsatosta
1 ottobre 2010
😀 veramente dovrei essere in grado di capire l’inglese…… è che a furia di parlare solo il burocratese, ah ah…… era un complimento: i deejay riescono, scandendo perfettamente, a pronunciare tot parole al minuto velocissimamente e hanno un ritmo preciso……
errata corrige: la persona di cui parlavo è Bruno Furcas (grazie meresciani!) e questa è la sua testimonianza
http://www.educare.it/esperienze_progetti/esperienze/2006/scuola_divers_abile.htm
dimostra come, anche se mai hai avuto un’alunno con determinati bisogni, puoi farcela; inoltre noi genitori siamo un po’ stufi di quest’ambiente da “ci mette una pezza chi può e ha voglia, gli altri si arrangino”: esistono i corsi di aggiornamento, la cosiddetta formazione e in cima a tutti sono tenuti a formarsi in primis i dirigenti, quelli che “mettono le firme” – non se ne può più che non conoscano manco le leggi più elementari in materia!.
I mulini a vento facciamoli girare per produrre energia, almeno questo è il mio pensiero…. 🙂
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Maria Grazia
1 ottobre 2010
Io così veloce non la seguo ma ascoltarla e leggerla in lingua è una bella palestra 🙂
Siamo tutti stufi, lo so… 😦
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