Cosa resta di una discussione di dottorato

Posted on 24 giugno 2011

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Stamattina mi sento un pugile suonato. E’ finita la mia naia accademica. Esco dalla piramide feudale della “sacra” ricerca tornando al mio ruolo di “curiosa del mondo al di là e al di qua dello schermo”. Non è stata una passeggiata discutere per un’ora e un quarto di ambienti di apprendimento virtuali con una commissione di archeologi (non solo per i 40° dell’aula senza aria condizionata) però è stata la maniera migliore per chiudere questa dura esperienza.

Una discussione di dottorato è un particolare rito iniziatico in cui più ti danno addosso più sembra che l’argomento interessi ed è per questo che ho più di un motivo per essere soddisfatta. Al più presto posterò la mia presentazione riassuntiva del mio percorso di ricerca ma, per il momento, ci tengo a condividere con voi la piccola animazione che ho realizzato con i sociogrammi di Andreas della blogoclasse di quest’anno. L’ho realizzata per cercare di rendere visibile un processo che è difficilmente immaginabile per chi non abita la Rete anche se non immaginavo che l’argomento sarebbe stato così dirompente…

Anche se la mia tesi non era esattamente su questo modello, le richieste di spiegazioni sono tornate ripetutamente su di esso rivelando i fantàsmata*(lasciatemi passare la citazione aristotelica oggi che sono dottore di ricerca :-D) scaturiti da questo groviglio di punti che non permette di distinguere chiaramente il docente, rompe le linee della gerarchia, lascia interdetti per la sua liquidità…

Ecco qui il mio regalo alla blogoclasse di quest’anno che spero mi aiuti a recuperare la lode come punto blu 😀

*il fàntasma, per Aristotele, è l’immagine delle cose percepite con i sensi che persiste in noi anche dopo l’esperienza sensoriale.

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