“Noi” chi?

Posted on 18 ottobre 2009

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Leggo casualmente sul Corriere del Veneto:

Ora di religione cattolica obbligatoria per tutti gli studenti islamici: la proposta è del ministro dell’Agricoltura,ipocrisia il leghista Luca Zaia, che non solo boccia l’idea dell’ora di religione islamica a scuola avanzata da Adolfo Urso, ma rilancia. «L’ora di religione cattolica obbligatoria per i musulmani nelle nostre scuole serve a far capire a loro perchè noi siamo così – spiega Zaia – e quali sono i risultati del cristianesimo e cattolicesimo profondamente radicati nella nostra società.

In uno dei due commenti in calce all’articolo, Stefano Maresca sottolinea l’incongruenza della proposta, auspicando

che tutti,compresi gli islamici,abbiano le conoscenze minime per capire qualcosa! Molti italiani non sanno neppure le differenze fra noi cattolici,i protestanti o gli ortodossi,e pochissimi sanno le differenze fra sunniti e sciiti(NB:nemmeno io che scrivo!)… Non è possibile favorire l’integrazione se nessuno ha la minima idea di che cosa si sta parlando…

A questo punto penso che dovremmo cominciare a porci un po’ più seriamente il problema del “perché noi siamo così” identificando in primo luogo a chi ci riferiamo quando parliamo di noi, soprattutto quando si utilizza la religione a fini politici.

Un’utile distinzione ce la offrono proprio i musulmani, guarda caso, che distinguono (leggo su Wikipedia) tra:  musulmano (muslim), empio (fāsiq), miscredente (kāfir) e, soprattutto, ipocrita (munāfiq) — chi si atteggia cioè per convenienza a musulmano non condividendone però nel profondo il portato.

Vogliamo cominciare a contarci?

Immagine: pensatore Istintivo!