Un’istanza di controllo ipertrofica può costringere nel buio di un labirinto solitario e persecutorio in cui le voci si spengono, in cui si diventa proprio quel Minotauro da cui ci si voleva difendere e si finisce con il seppellire nel buio ciò che andrebbe lasciato libero di ex-primersi e di venire alla luce.
Anche le teorie, come i tessuti, presentano i loro strappi, le loro smagliature, le proprie falle dalle quali fa capolino ogni tanto il Minotauro.
E se fosse il Minotauro il motore di tutto?
E se fosse proprio il Minotauro la quota di non teoria, la materia vitale che consente ad una teoria di essere tale ossia ciò di cui e su cui essere teoria?
E se fosse per davvero così ben venga il Minotauro piuttosto che affannarsi a seppellirlo sotto metri di falso sapere.
Meglio riconoscerlo nella nostra totale ignoranza su di lui senza falsi pudori e distruttive umiliazioni e ripartire da lui non più come nemico di cui vergognarci bensì come alleato con cui condividere l’imperfetta e l’intricata trama della nostra esperienza!
Estratto da uno scambio di mail con Angelo Franza
Maria Grazia
27 aprile 2012
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In omaggio alla mia trasferta bolognese di ieri e agli insegnamenti di Angelo Franza…
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