Indietro non si torna

Posted on 7 novembre 2009

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E mentre, tutti infervorati di sacro zelo (è proprio il caso di dirlo), si stracciano le vesti per un crocefisso, elevato/abbassato (dipende dai punti di vista) a simbolo culturale e di cui probabilmente neanche si accorgevano dell’esistenza prima di questo can-can, nessuno parla di ciò che in nome del dio denaro si sta perpetrando impunemente ai danni dei più indifesi.

Perché noi al crocefisso in aula ci teniamo. Che poi continuiamo a sputare addosso a quel povero Cristo (è proprio il caso di dirlo) inchiodato lì e al Messaggio di cui dovremmo essere portatori è un altro paio di maniche. E mica tiro fuori bazzeccole tipo la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo o di quella del Bambino perché quella è roba da comunisti e noi in Italia, non la vogliamo certa roba.

Dicevo quindi che, tra le varie novità che bollono in pentola grazie alla lungimirante e generosa gestione della Pubblica Istruzione da parte del duo Tremonti-Gelmini, leggo su Superando.it che

di fronte infatti a quella che viene definita ormai come «una perpetua latitanza e mancanza di risposte» da parte del Ministero dell’Istruzione, alle varie e urgenti istanze sull’inclusione scolastica delle persone con disabilità, i rappresentanti della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e della FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili) – che rappresentano la quasi totalità delle Associazioni italiane in ambito di disabilità – hanno deciso di proporre ai rispettivi Consigli Direttivi l’uscita dalla Consulta Ministeriale dell’Osservatorio sull’Integrazione Scolastica, dopo un’inconcludente riunione a Roma.

Sul blog di Genitori Tosti (veramente 🙂 ) non sono d’accordo:

Solo per il fatto che gli esponenti delle federazioni (perchè esistono due federazioni e non una sola?) rappresentano i disabili italiani, non devono arretrare di un passo, casomai è qualcun altro che se ne deve andare (a nascondersi, per non dire di peggio).
Ricordiamoci, come mi ha fatto giustamente notare un’altra mamma tosta, che i nostri figli vanno a scuola, nella scuola pubblica, perchè a suo tempo quelli prima di noi si sono battutti per arrivare a questo risultato.
Cosa facciamo? Vanifichiamo e, in un certo senso, sviliamo le battaglie e le energie messe in campo da coloro che si sono mossi, in tempi in cui non si aveva il mondo a portata di click e, quindi, era tutto più difficile più lento etc?

E quindi cominciamo, per esempio, a far girare queste informazioni e documenti come questo qui. Se cominciamo ad informarci su ciò che succede magari è un primo passo…