Oscurare e curare: che cosa ne sarà di Wikipedia, domani?

Posted on 4 luglio 2018

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“Oscurare Wikipedia crea un sacco di problemi e attira critiche, anche comprensibili. Ma sta di fatto che Wikipedia è lavoro, tanto ma tanto ma tanto lavoro fatto nel corso degli anni da persone usualmente ignote. Wikipedia non è un servizio pubblico, non c’è alcun ente tenuto a garantirla e alcun lavoratore pagato per scriverla. Wikipedia è il miracoloso, zoppicante e perfettibile risultato di tanti grandi e piccoli atti di cura. La rete è questa cosa qui: l’oggetto del nostro lavoro e della nostra cura. Non ce n’è un’altra. ” (cit.)

bibliotecari non bibliofili!

Ci sono già tantissime prese di posizione e spiegazioni del perché da oggi Wikipedia in italiano sia oscurata (qui c’è il punto di vista della comunità dei contributori italiani, qui e qui spiegazioni da parte di persone interne al movimento, qui una rassegna stampa in fieri dei rilanci giornalistici, qui la discussione interamente pubblica e aperta a chiunque su come sia stata presa la decisione di bloccare temporaneamente l’enciclopedia). Non sono perciò queste cose che cercherò di spiegarvi anch’io, che pure sostengo la protesta.

Io dirò solo che vedo un aspetto forte emergere dai commenti in rete (ad esempio su Twitter), quello del dare per scontato quanto si ha, anche se è relativamente giovane come una *enciclopedia online*. Oscurare Wikipedia crea un sacco di problemi e attira critiche, anche comprensibili. Ma sta di fatto che Wikipedia è lavoro, tanto ma tanto ma tanto lavoro fatto nel corso degli…

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