La memoria ritrovata

Posted on 1 novembre 2014

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chiavetta usbE’ stata la prima chiavetta USB regalata ad Aurora all’inizio della scuola media. Era destinata a fare da ponte tra casa e scuola, a “traghettare” mappe, slide e immagini, a inaugurare percorsi e spazi cognitivi condivisi… Come ogni chiavetta di questa casa è andata persa ed è stata ritrovata un’infinità di volte, continuando a funzionare anche dopo la rocambolesca avventura del lavaggio in lavatrice. E’ solo una “memoria di massa” ma in realtà è molto di più.

E’ un coacervo di vite, di progetti, di fatiche, di speranze e delusioni. E’ la memoria di un cammino fatto insieme, mano nella mano, testa contro testa, da cui è partita la mia ricerca sulle mappe e sul loro essere “testo distribuito nello spazio” e, per questo, percettivamente più accessibile del testo lineare. Le date di salvataggio dei file mi aiutano a ricostruire i tempi e le occasioni, mostrandomi la crescita, il cambiamento, la ricerca del passo successivo.

mappa su Alessandro Magno

C’è sempre una prima mappa…

Criteri di leggibilità, forma e contenuto, riflessioni sui testi digitali e la loro “identità” si aggiungono a un percorso che affonda le sue radici nella mia ricerca continua di mediatori comunicativi per i miei figli, che arricchisce il dispositivo di cartelle “altre”, utilizzate in convegni e corsi di formazione. Poi arriva Jacopo e i simboli e la CAA… e le mappe divengono visive al quadrato e i video cominciano a prendere sempre più piede.

Mappa in simboli wls presentata alla biblioteca di Trani (2012)

Mappa in simboli wls presentata alla biblioteca di Trani (2012)

Video di scuola, di ASL, di vita sparsa qui e lì…

Un’evoluzione di esigenze che richiama e costringe a una evoluzione nei rapporti umani come nei supporti digitali.

Ma di cosa mi occuperei ora se la mia vita non fosse andata così?