In uno “scherzo” di qualche tempo fa, Andreas ribadiva le sue perplessità circa il modo con il quale viene utilizzato l’onnipresente PowerPoint e sulla conseguente omologazione nel modo di comunicare.
Quando ho letto il post di Davide, Libero da Power Point, mi sono tornate in mente le sue parole e le discussioni che più volte ho fatto in merito a quelle presentazioni in cui
tutto, ma proprio tutto, quello che il relatore sta dicendo è scritto sulle slide, giù giù fino al “Grazie e bungiorno!” dell’ultima diapositiva – tutto in testi verbosissimi con contrasti garantiti per causare la cecità o l’epilessia, immagini incomprensibili, animazioni che paiono effettacci per un film horror di serie z (da dove salterà fuori la prossima slide?).
Sono ovviamente rimasta folgorata sulla via di Damasco quando quest’ultimo ha segnalato VUE, Visual Understanding Environment, sviluppato dalla Tuft University e disponibile online gratuitamente.
The Visual Understanding Environment (VUE) is an Open Source project based at Tufts University. The VUE project is focused on creating flexible tools for managing and integrating digital resources in support of teaching, learning and research. VUE provides a flexible visual environment for structuring, presenting, and sharing digital information.
Per chi, come me, usa normalmente le mappe concettuali per studiare e lavorare,
uno strumento che vi permetta di disporre i vostri concetti non in slide allineate lungo un binario, ma per nuvole tematiche, tracciando poi diversi percorsi attraverso queste nubi, andando a toccare gli elementi che servono
è eccezionale (in particolare se è gratuito).
A primo impatto (ovviamente l’ho già scaricato), il software non sembra particolarmente complicato e la documentazione di supporto (video e cartacea) adeguata.
Non c’è che da sperimentarlo!
alessandro
28 agosto 2008
Ho visionato il software.
Non condivido l’entusiasmo con cui se ne parla.
Ciò che propone è una via di mezzo fra una mappa concettuale ed una mentale, a mio avviso. Ed è una via di mezzo alquanto ibrida, pertanto poco chiara o chiarificatrice.
L’idea di organizzare idee, concetti e immagini secondo paths è così utile? Non sarebbe meglio se chi organizza una presentazione avesse chiaro cosa vuol dire e lo dicesse in modo ordinato?
Quello che si fa con questo software si può fare egregiamente con cmaps. Ma lo si può fare anche con altri strumenti. Non è lo strumento che fa la differenza, ma chi lo utilizza.
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Maria Grazia
28 agosto 2008
Secondo me, dipende molto da: come si è abituati a schematizzare-studiare-pensare (io – per esempio – “ragiono con le mappe”, hanno detto i miei alunni :-); il tema da trattare; la platea di riferimento.
E’ pacifico, ovviamente, che si tratta di uno strumento esattamente come per PP e quindi i risultati possono essere pessimi esattamente quanto quelli ottenuti con la lettura di una slide dietro l’altra (soprattutto se il ragionare per percorsi e nuclei tematici non ci è naturale).
Io ho usato molto PP anche per delle presentazioni “reticolari” ma il lavoro è molto di più e il file è molto più pesante (e cmq le zummate sulle immagini non ti vengono fuori così).
Cmaps è ottimo per farci le mappe ma non mi sembra avere le stesse potenzialità dal punto di vista della presentazione e delle immagini…
Per quanto riguarda il rapporto strumento/utilizzatore, se quest’ultimo non padroneggia ciò che dice il tuo ragionamento non fa una grinza; in caso contrario, lo strumento (almeno dal punto di vista del relatore ed in base alla complessità dell’argomento), secondo me, qualche differenza la fa. Bye. MG
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Claudia Panico
25 settembre 2008
Lo proverò a breve, grazie per la segnalazione!
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